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relazioni mediche
2° caso - Carcinoma della Mammella con metastasi ossee, polmonari, epatiche e al mediastino non pretrattata con chemioterapia o radioterapia
La signora M. di 39 anni si presenta da me il 30.08.2001.
Aveva tenuto nascosto il suo tumore maligno al seno
destro per circa venti mesi. Quando non ha potuto più nascondere
il grave stato di malattia neoplastica da cui era affetta soprattutto
al fratello che è medico, ha dovuto suo malgrado sottoporsi ad
un esame TAC.
Il tumore della mammella si era ulcerato e la massa
tumorale aveva reso duro e di volume quasi doppio dell'altra la mammella
stessa. Vi erano linfonodi visibili alla regione laterale del collo e
alla regione sovraclaveare destra. Da uno di questi linfonodi è
stato fatto l'esame istologico risultato positivo per carcinoma.
Ma meglio Di tutto è leggere il referto dell'esame
TAC del 21.08.2001 che rivela, purtroppo, metastasi alle ossa, polmoni,
fegato, e mediastino.
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"Data Esami : 21.08.2001
Esami eseguiti : TC TORACE SENZA MEZO DI CONTRASTO
TC ADDOME SUPERIORE SENZA MEZZO CON.
vedi immagini: >1<,
>2<,
>3<,
>4<,
>5<,
>6<,
>7<
Esame eseguito unicamente
in condizioni basali per rifiuto della paziente a ricevere mdc ev.
Si rilevano i seguenti
reperti (in pz con nota etp mammaria Dx localmente avanzata) :
-multiple adenomegalie nel cavo ascellare DX
-esiti pleuro-parenchimali biapicali
-due micronoduli localizzati, rispettivamente, nel segmento apicale del
LSSn e nel segmento dorsale del LSDx
-due millimetriche aree di aumentata densità parenchimale a vetro
smerigliato, a carattere pseudonodulare, localizzate, rispettivamente,nel
segmento apicale del LIDX e nel segmento anteriore del LSDx
-sottile stria densa nel segmento anteriore del LSSn in sede periferica
sub pleurica
-alcuni linfonodi con asse corti max attorno o sotto il cm in sede media
stinica prevascolare dx, tracheobronchiale dx e sottocarenale
-tre lesioni focali epatiche localizzate, rispettivamente, nei segmenti
I (2,5cm) e V-VI (due, delle dimensioni rispettivamente di 1 e 1,5 cm
circa).
-grossolana lesione osteolitica a carico della metà Dx della porzione
medio-distale del manubrio e della porzione prossimale del corpo sternali
con estensione delle parti molli sia anteriormente sia posterioremente
( in corrispondenza dei vasi mammari interni, ove non risulta possibile
una sicura distinzione con adenomegalie eventualmente presenti).
-lesioni osteolitiche a carico del soma di D2, D4, D5 e L4
-lesione osteolitica del tratto medio della V costa SN."
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Dopo circa 50 giorni di cura Di Bella la signora non aveva più
dolori alle ossa, il marker CA.15.3 era sceso da 996,5 a 157,6 (8.11.2001)
l'ulcera della mammella si è chiusa e l'escara è caduta
lasciando il seno libero e di dimensioni rientrate nella norma.
I linfonodi latero cervicali sovraclaveari ed ascellari destri erano visibilmente
scomparsi.
Una TAC torace addome con mezzo di contrasto eseguita in data 24.01.2001
a distanza, cioè, di 5 mesi dall'inizio della terapia Di Bella
dimostra la scomparsa completa delle metastasi polmonari e mediastiniche
e la netta riduzione delle metastasi ossee ed epatiche e conferma la scomparsa
dei linfonodi del cavo ascellare destro. Il marker tumorale CA15-3 è
sceso a 39 valore massimo è 38,6 (17.01.02).
Vi allego i referti delle due TAC firmate dallo stesso radiologo, che
inutile dire è rimasto stupefatto di un simile risultato.
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24-01-2002
: TC TORACE, ADDOME SUPERIORE SENZA E CON
MDC EV
Esame messo a confronto con un precedente eseguito
in data 21.08.2001
vedi immagini: >8<,
>9<,
>10<
Al Controllo odierno si apprezza un netto miglioramento
dei reperti precedentemente segnalati, in particolare si documentano attualmente
i seguenti rilievi:
-riduzione volumetrica delle adenomegalie a sede ascellare dx con presenza
oggi di un solo linfonodo dimensionalmente ai limiti della significatività
(asse corto max centimetrico)
-assenza di distinte modularità in ambito parenchimale polmonare
bilateralmente
-assenza di linfoadenomegalie dimensionalmente apprezzabili in sede mediastinica
-netta riduzione volumetrica delle focalità epatiche precedentemente
descritte a livello dei segmenti I e V-VI; microfocalità a carico
del II segmento, in sede sottoglissoniana laterale, non distintamente
apprezzabile nell'indagine di riferimento (eseguita comunque solo in condizioni
basali)
-vena renale sn a decorso retroaortico
-marcata regressione dell'interessamento osseo con aspetto maggiormente
strutturato (osteoaddensante) dei segmenti scheletrici sede di secondarismi;
in particolare a carico dello sterno si documenta riduzione subtotale
dell'estensione nelle parti molli limitrofe.
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Le immagini delle TAC evidenziano queste lesioni
che già nella TAC del Gennaio 2002 sono in gran parte scomparse
(polmoni e mediastino) ed in parte ridotte al minimo della risoluzione
TAC.
Inutile dire che il marcatore CA 15-3 già
dopo 4 mesi era rientrato ed è tuttora nella norma (inizialmente
era 996,5). La paziente ha già in parte ridotto la terapia, anche
se di poco e la TAC del 7/08/2002 non dimostra alcuna ripresa del male.
Devo dire che la paziente, che aveva tenuto nascosto per 20 mesi la sua
malattia segue alla perfezione la terapia prescritta.
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Andamento CA 15 3
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Paziente M.G
7-08-2002 TC DEL TORACE SENZA E CON MDC
TC DELL'ADDOME COMPLETO SENZA E CON MDC
Nulla da segnalare al parenchima polmonare. Non linfoadenopatie mediastiniche.
A carico dello sterno area addensata della metà destra, con scomparsa
dell'interessamento massivo delle parti molli rispetto alla TC del 21.8.2001
e con aspetto invariato rispetto all'ultima TC del 24.01.2002.
Invariato l'aspetto dei restanti segmenti ossei rispetto all'ultimo esame
suddetto. Non modificazioni volumetriche delle microfocalità del
II e VI segmento epatico in sede sottoglissoniana. Nulla da segnalare
alle restanti porzioni di fegato. Non alterazioni densitometriche dei
reni, pancreas e milza. Non linfoadenopatie addominali.
Non falde fluide peritoneali. Colecisti alitiasica.
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Voglio concludere questa presentazione con
un sincero ringraziamento al Prof. Luigi Di Bella,
anche a nome di molti pazienti, non solo per quanto ha fatto e ci ha insegnato
ma anche per tutto quello che ha dovuto sopportare in questi anni per aver
cercato di indicare nuove e migliori strade per la cura di una malattia
così terribile come il cancro.
Dott. Vittorio Zocchi
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